Impatti ambientali dei pannolini, facciamo chiarezza
Una questione che interessa molti genitori attenti all’ambiente è se i pannolini lavabili siano effettivamente un’alternativa più ecologica dei pannolini monouso, oltre che più salutari per il bambino e più economici per la famiglia e la collettività.
Da un lato, i costi ambientali dei pannolini usa e getta sono risaputamente elevati, a causa del loro ciclo di produzione e di smaltimento, ma dall’altro lato è innegabile che anche i pannolini lavabili abbiano un impatto ambientale, dovuto in minima parte alla loro produzione e al loro smaltimento, e in grande parte al loro utilizzo, ossia ai ripetuti lavaggi.
La questione quindi è: gli impatti ambientali provocati dai pannolini lavabili sono veramente inferiori, oppure comparabili o addirittura superiori rispetto a quelli degli usa e getta?
Per tentare di rispondere a questa domanda, vengono solitamente riportati i risultati di una ricerca del 2008 effettuata dall’Agenzia per l’Ambiente del Regno Unito, che rappresenta la versione aggiornata di un’analoga ricerca del 2005. Il rapporto tecnico completo (37 pagine) si può liberamente scaricare dal Sito dell’ Agenzia per l’Ambiente.
Una delle conclusioni della ricerca britannica, che è molto articolata e tiene in considerazioni diversi scenari, è che dal punto di vista delle emissioni equivalenti in CO2, i due sistemi sono comparabili (550 kg di CO2 emessi in 2,5 anni di utilizzo di pannolini usa e getta, 570 kg di CO2 emessi dall’utilizzo di lavabili per lo stesso periodo). Questo risultato viene sovente citato per affermare che non esiste un effettivo vantaggio ambientale nell’utilizzo dei pannolini lavabili.
Tuttavia, questa conclusione non è del tutto corretta se non si tiene conto di alcuni aspetti fondamentali:
– i risultati della ricerca britannica non sono in alcun modo applicabili alla realtà italiana, perché i due Paesi differiscono per svariate condizioni di base che hanno una forte influenza sul calcolo degli impatti.
Ad esempio, differiscono nel clima e quindi nelle abitudini di asciugatura, per lo più sul “filo” in Italia, per lo più elettrica nel Regno Unito, e differiscono per le tipologie di approvvigionamento energetico. Al momento, non ci risulta alcuno studio indipendente di valutazione del ciclo vitale dei diversi tipi di pannolino svolto in Italia.
– uno dei risultati principali dello studio britannico è che l’impatto ambientale dei lavabili dipende fortemente dallo scenario di utilizzo. E quindi, se è vero che lo scenario “base” usato per il confronto (che include lavaggi a 60° e utilizzo di asciugatrice elettrica) ha degli impatti comparabili ai pannolini usa e getta in termini di emissioni di CO2, è anche vero che lo scenario di “risparmio energetico” riduce l’impatto del 40%.
Lavare i pannolini con una macchina ad elevate prestazioni energetiche, a carico pieno, a basse temperature (es. 40°), e asciugarli su filo significa quindi ridurre significativamente le emissioni di CO2.
– la ricerca britannica assume un uguale tempo di utilizzo di pannolini (2,5 anni) nello scenario “usa e getta” e nello scenario “lavabili”. Tuttavia è invece probabile che l’abbandono del pannolino avvenga mediamente prima nei bambini che utilizzano pannolini lavabili rispetto a bambini che utilizzano pannolini usa e getta. E questo fattore, non preso in considerazione dai ricercatori britannici, potrebbe ulteriormente spostare l’ago della bilancia in favore dei pannolini lavabili.