DETERSIVI ED ADDITIVI CONSIGLIATE E NON

 

DA EVITARE

 

CANDEGGIANTI – Da evitare assolutamente. La candeggina è tossica e deteriora i tessuti. Per un’igienizzazione profonda del bucato, esistono alternative efficaci.

In particolare i CANDEGGIANTI O SBIANCANTI OTTICI, sono elementi che assorbono l’energia radiante ultravioletta e la riflettono sotto forma di luce visibile e “generano” una maggiore luminosità, neutralizzando la componente gialla delle fibre (fonte: chimicamo.org): significa che inganniamo i nostri occhi, ma la macchia sotto rimane!

 

BICARBONATO – l’uso del bicarbonato come additivo di lavaggio è un MITO da SFATARE! Il bicarbonato ha blandissime capacità lavanti e quasi nessuna di tipo igienizzante!

 

NON IGIENIZZA se non in condizione di SOLUZIONE SATURA, ovvero solo se si forma una salamoia di bicarbonato (quantità almeno 10 volte superiore alla dose che aggiungiamo in lavatrice… i due cucchiaini che qualcuno ancora aggiunge al detersivo sono per cui INUTILI.

 

NON SGRASSA è chimicamente un sale debole e non un tensioattivo

NON funge da ANTICALCARE perché è una base debole e non un acido

NON ha CAPACAITA’ SOTTRATTIVE per cui non funge da ammorbidente.

 

(fonte: blog mamma chimica)

 

SAPONE DI MARSIGLIA

E’ un sapone “semplice” che non contiene tensioattivi ed è a base oleosa, ciò significa che nel lungo periodo tende a depositare residui insolubili che si fissano sulle fibre. Adatto come smacchiatore; poiché contiene glicerina, ma se viene eccessivamente “spalmato” sui tessuti e non viene adeguatamente sciacquato, danneggiandone la proprietà di assorbimento. Per evitare problemi, occorre quindi effettuare un risciacquo efficace abbinato ad un azione di sfregamento che ne garantisca la rimozione della fibre.

 

NOCI DI SAPONE – Sono commercializzate come alternativa ecologica al detersivo: il loro contenuto in “saponine” agirebbe infatti come tensioattivo naturale. La loro efficacia è oggetto di controversie e non è stata dimostrata; il loro potere igienizzante è nullo.

 

AMMORBIDENTE – Proibitissimo per lavare i pannolini (e il bucato del neonato in generale)! Infatti per sua stessa composizione completamente sintetica e per la modalità di impiego, l’ammorbidente semplicemente si “spande” sul nostro bucato e non viene sciacquato (entra in lavatrice poco prima del risciacquo finale), dando la famosa sensazione di morbidezza;

contiene sostanze irritanti, inquinanti e rende i tessuti impermeabili (quindi compromette l’assorbenza dei pannolini).

Chi usa pannolini lavabili in tessuti naturali, specialmente in condizioni di acque dure, potrebbe riscontrare un irrigidimento dei tessuti, questa situazione può essere ovviata con l’utilizzo di un buon sequestrante (ACIDO CITRICO) che agisca sulla componente calcarea della nostra acqua.

 

 

DA USARE CON PARSIMONIA

 

OLII ESSENZIALI – Alcuni rivenditori di pannolini consigliano di utilizzare come additivo di lavaggio qualche goccia degli olii essenziali di tea tree (Melaleuca alternifolia) o di lavanda, per le loro proprietà antimicrobiche e la loro funzione di profumanti naturali. Occorre però tenere presente che un efficace effetto antimicrobico si avrebbe con quantità molto elevate di olii essenziali, e d’altra parte che con bambini neonati non è mai bene eccedere con gli olii essenziali.

 

ACETO – tra i rimedi della nonna, ancora molto in voga, viene citato l’aceto come sostitutivo dell’ammorbidente. L’aceto è si naturale ed economico, ma a parità di concentrazione risulta 53 volte più inquinante dell’acido citrico (sulla base di studi di biodegradabilità delle molecole). Inoltre l’aceto può essere molto aggressivo nei confronti delle componenti metalliche della vostra lavatrice.

 

PEROSSIDI – Sono contenuti negli additivi sbiancanti “all’ossigeno attivo”. I perossidi sono infatti molecole che contengono un “eccesso” di ossigeno, il quale tende ad essere rilasciato e ad attaccare le molecole organiche presenti nel bucato, ossidandole allo stato inorganico. Da qui deriva la sua efficace azione sbiancante e igienizzante. I perossidi che si utilizzano per igienizzare il bucato sono: perborato, percarbonato o perossido d’idrogeno. Il perborato è altamente inquinante, quindi da evitare

Il percarbonato (sale del Carbonio – formato in polvere) è invece non tossico e consigliabile. Si attiva sopra i 40°C. Si trova in molti detersivi e additivi commerciali, spesso però abbinato ad altri composti irritanti ed inquinanti (profumi, sbiancanti ottici): è quindi consigliabile utilizzare quello puro.

Il perossido d’idrogeno (acqua ossigenata – formato liquido) efficace per i lavaggi è quello a 40 volumi.

Ha il vantaggio di attivarsi anche a freddo. Si trova negli additivi sbiancanti liquidi,che spesso hanno il nome commerciale di “candeggina delicata” o “candeggina gentile” (nonostante il nome, non contengono cloro). Anche in questo caso, attenzione all’eventuale abbinamento con profumi o altri composti non desiderabili.

 

[Excursus sul PERCARBONATO: Carbonato di sodio + acqua ossigenata cristallizzata. Quando il sale si scioglie libera entrambe le molecole che lo compongono. Ha un’elevata capacità di liberazione dell’ossigeno specie a temperature maggiori di 40°.

In assenza di un attivatore (TAED) si attiva al di sopra della soglia dei 50°.

Oltre all’azione igienizzante abbinata ad un detersivo può essere utilizzato come pretrattante formando una pappetta semiliquida, che agisce finchè non secca.

Percarbonato e acido citrico non vanno usati insieme (cioè non entrambi nella vaschetta del detersivo o nella pallina) perché l’azione dell’acido citrico viene annullata dal per carbonato. Il per carbonato va usato insieme al detersivo, mentre l’acido citrico deve entrare nei lavaggi solo alla fine usando il cassettino dell’ammorbidente.]

 

[excursus sugli ENZIMI: velocizzano la decomposizione di proteine, lipidi o carboidrati, a seconda del tipo, e di conseguenza agiscono sulla macchia. L’aggiunta di enzimi nella composizione dei detersivi favorisce una diminuzione della componente tensioattiva e di conseguenza un minor impatto ambientale a parità di condizioni di lavaggio più ecologiche (a minor temperatura e in minor tempo).]

 

CONSIGLIATI

 

 

ACIDO CITRICO – è un sottrattivo naturale capace di legarsi alla componente “pesante” dell’acqua, che di conseguenza non viene depositata sulle fibre (sensazione di indurimento), ma viene scaricata con l’acqua stessa.

In base alla durezza della vostra acqua (dato presente per legge sulle bollette!) potete scegliere di utilizzare una concentrazione variabile dal 10 al 20% di acido citrico anidro in soluzione acquosa (cioè sciolto in acqua distillata), che compensi la durezza della vostra acqua. L’acido citrico (circa 100 ml o in riferimento alla tacca nella lavatrice), va messo nella vaschetta dell’ammorbidente e non in abbinamento al detersivo.