Pannolini usa e getta e pannolini lavabili: il loro impatto ambientale

 

di Agnese Marchini

Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università di Pavia

I pannolini lavabili (PL) stanno ritornando in uso nelle famiglie italiane, attratte dall’ingente risparmio economico che questi garantiscono rispetto ai costosi pannolini usa e getta (U&G), ma anche spinte da motivazioni ambientaliste. I pannolini di stoffa, che non producono tonnellate di rifiuti come gli U&G, vengono spesso reclamizzati come pannolini ecologici, ma lo sono veramente?

Una ragionevole obiezione che viene spesso sollevata è relativa all’impatto ambientale del lavaggio dei pannolini, che consuma acqua ed energia. D’altra parte, anche la produzione industriale di U&G ha i suoi costi in termini di energia e acqua.

 

Quale dei due sistemi ha quindi il maggiore impatto ambientale?

La risposta non è semplice: per confrontare correttamente le due tipologie di pannolino e calcolare in modo completo il loro impatto occorre considerare tutto il loro ciclo vitale, dalla coltivazione o estrazione delle materie prime, al loro trasporto alla sede di produzione, alla lavorazione, al trasporto alla sede di distribuzione, all’utilizzo ed eventuale riutilizzo, fino alla dismissione. In pratica, occorre calcolare la loro LCA – Life Cycle Assessment.

Non un compito facile, poichè le variabili in gioco sono molte e gli scenari variegati: frequenza dei cambi pannolino, età di abbandono del pannolino, temperatura di lavaggio, classe energetica della lavatrice, asciugatura al sole o meccanica, eccetera, variano da famiglia a famiglia. Pertanto, il calcolo della LCA per PL e U&G deve necessariamente basarsi su assunzioni, valori medi ed approssimazioni, ed il risultato non può essere univoco, ma dipende dallo scenario considerato.

Ad oggi, studi italiani sull’argomento non sono stati pubblicati. A livello internazionale sono disponibili due recenti studi: una ricerca inglese, realizzata nel 2005 dall’Agenzia per l’Ambiente del Regno Unito, la cui versione più aggiornata e’ stata rilasciata nel 2008 (Aumônier et alii, 2008), ed una ricerca australiana, effettuata da un team di ingegneri ambientali dell’Università del Queensland (O’Brien et alii, 2009).

In attesa di studi specifici calibrati sulla realtà italiana, si presentano qui i risultati di queste due dettagliate ricerche.

 

Metodi

Le informazioni richieste per calcolare la LCA di PL e U&G sono numerose e complesse da reperire. Sia il team inglese che quello australiano hanno estratto queste informazioni da ricerche pubblicate nella letteratura scientifica, o da appositi sondaggi somministrati a produttori, rivenditori e utilizzatori delle diverse tipologie di pannolino.

Alcuni dei dati utilizzati dai due studi sono riportati nella tabella sottostante:

 

 Ricerca ingleseRicerca australiana
Numero cambi quotidiani di PL4,3 - 4,742983
Numero cambi quotidiani di U&G4.164,2 - 7
Età di abbandono del pannolino *2,5 anni2,5 anni
Peso di un pannolino U&G38,6 g45 - 55 g
Numero di PL posseduti3024 - 48
Tipologia di PL considerataprefold o fitted in cotoneprefold in cotone
Temperatura di lavaggio lavatrice40 - 60 - 90 °C30 - 40 °C
Lavaggio standard: consumo acqua70 l150 l
Lavaggio classe A+: consumo acqua46 l50 l
Asciugatrice elettricasi, nel 61 - 76% dei casino


Risultati
*Nota: sia la ricerca inglese che quella australiana considerano l’età media di abbandono dei PL uguale a quella degli U&G. Tuttavia, altri studi mostrano come l’utilizzo di U&G sia correlato a un posticipo dell’età di apprendimento all’uso del vasino (Koc et alii, 2008).

 

La ricerca inglese ha calcolato gli impatti di PL e U&G principalmente in termini di emissioni di anidride carbonica (CO2) e impatto sul riscaldamento globale. Secondo questa chiave di interpretazione, l’utilizzo di pannolini U&G per 2 anni e mezzo per un solo bambino corrisponde mediamente all’emissione di 550 kg di CO2. L’utilizzo di PL lavati in condizioni standard invece corrisponde mediamente all’emissione di 570 kg di CO2, riducibili però del 40% (pari a 200 kg CO2) se i pannolini sono utilizzati in condizioni ottimali: lavaggio ad alta efficienza energetica, asciugatura al sole, riutilizzo di PL per un secondo figlio. Viceversa, un lavaggio a 90°C e un’asciugatura meccanica comportano un aumento di emissioni del 75%, corrispondente ad ulteriori 420 kg di CO2.

La ricerca australiana ha messo chiaramente in evidenza i consumi di energia e acqua, la superficie richiesta per le materie prime, e le emissioni solide causate dal ciclo vitale di PL e U&G (per 2,5 anni di utilizzo di un solo bambino), ottenendo come risultato la tabella che segue.

 

 Pannolino usa e gettaPannolino lavabile
Consumi energetici2 000 - 6 300 MJ830 - 1 550 MJ
Consumi acqua35 - 75 m 348 - 126 m 3
Superficie richiesta per la coltivazione delle materie prime407-829 m 2  per anno13-40 m 2  per anno
Rifiuti solidi0,64 - 0,90 t8 - 14 kg

 

Questa ricerca mostra che, per tutti i quattro parametri considerati, l’impatto ambientale dei PL è uguale o minore di quello degli U&G, assunto che il lavaggio del pannolino venga effettuato a freddo e l’asciugatura al sole. Il ridotto consumo energetico dei PL rispetto agli U&G, che contrasta coi risultati dello studio inglese, è giustificato dai diversi criteri di lavaggio individuati come “standard” nelle due ricerche. In particolare, nella ricerca australiana si esclude l’uso di asciugatrice elettrica che in Gran Bretagna, per ovvie ragioni climatiche, è invece molto diffusa.

Come era naturale aspettarsi, la differenza più consistente si ha nel parametro “emissione di rifiuti solidi“, che risulta essere pari a pochi chilogrammi nel caso dei PL, mentre raggiunge quasi la tonnellata nel caso degli U&G.

 

Conclusioni

Entrambe le ricerche hanno evidenziato una differenza importante tra i due sistemi di pannolino, relativa al ruolo del consumatore. Al contrario di quanto accade per gli U&G, con i quali il consumatore ha solo un modo di ridurre l’impatto ambientale, ovvero usare meno pannolini, con i PL l’impatto ambientale può essere regolato a seconda delle abitudini di lavaggio del consumatore.

Migliorando le performance di lavaggio, è infatti possibile realizzare una significativa riduzione degli impatti ambientali. Riutilizzare i PL per più bambini è un altro modo per ridurre il loro costo ambientale, dato che una parte non trascurabile dei consumi idrici ed energetici del loro ciclo vitale è da attribuirsi alla coltivazione intensiva del cotone.

In condizioni “standard” di utilizzo (lavaggio a medie temperature, prestazioni energetiche medie, ecc), l’impatto di PL sul riscaldamento globale è comunque comparabile a quello degli U&G. Questo risultato depone fortemente a favore dell’uso di PL, che rappresentano un investimento ecologico a lungo termine. A parità di emissioni di CO2, i PL consentono infatti una enorme riduzione di rifiuti solidi la cui decomposizione richiede centinaia di anni.

 

Bibliografia:

Aumônier S, Collins M, Garrett P (2008). An updated lifecycle assessment study for disposable and reusable nappies. Science Report SC010018/SR2. Environment Agency, Almondsbury, Bristol, UK.

Koc I, Cmurdan AD, Beyazova U, Ilhan MN, Sahin F (2008). Toilet training in Turkey: the factors that affect timing and duration in different sociocultural groups. Child: care, health and development 34: 475-481.

O’Brien K, Olive R, Hsu Y-C, Morris L, Bell R, Kendall N (2009). Life Cycle Assessment: reusable and disposable nappies in Australia. ALCAS – Australian Life Cycle Assessment Society.